Le analisi chimiche di caratterizzazione dei rifiuti sono un passaggio fondamentale nella gestione dei rifiuti, servono ad identificarne le caratteristiche chimico-fisiche, la composizione e la pericolosità, per stabilire il corretto trattamento, smaltimento o recupero. Per garantire la massima attendibilità delle analisi è necessario che il campionamento venga eseguito da un campionatore esperto attraverso metodi e procedure definite della norma UNI 10802:2023.
Quando fare le analisi chimiche di caratterizzazione?
- Quando un rifiuto viene generato per la prima volta, è necessario caratterizzarlo per determinarne la classificazione (codice CER, pericolosità, ecc.).
- Se cambia il processo o le materie prime che generano il rifiuto, bisogna aggiornare la caratterizzazione.
- La normativa vigente (D.Lgs. 152/2006) impone di caratterizzare i rifiuti per garantire una gestione conforme alle leggi ambientali.
- Prima di inviare un rifiuto a impianti di trattamento, smaltimento o recupero, occorre fornire una scheda tecnica basata su analisi chimiche.
A cosa servono le analisi chimiche?
- Determinano il codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) e stabilire se il rifiuto è pericoloso o non pericoloso.
- Identificazione della pericolosità, determinazione delle classi di pericolo HP, tramite l’analisi di parametri specifici come metalli pesanti, COV, FAV, sostanze tossiche, infiammabile o corrosive, ecc.
- Aiutano a stabilire se un rifiuto può essere inviato a un impianto di recupero o deve essere smaltito in discarica.
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